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IL CRAVING: CHE COS’È  E COME FRONTEGGIARLO

13/11/2016

 
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Con il termine craving, in italiano bramosia o desiderio impulsivo, ci si riferisce a quel momento in cui si manifesta un forte ed incontrollabile bisogno di assumere una sostanza o di ripetere un comportamento. Nell’istante in cui si manifesta, usare la specifica sostanza o ricorrere al comportamento diventa la cosa più importante: la persona arriva a tralasciare i propri valori, i propri affetti, il proprio lavoro.
Questa fase tipicamente si presenta in chi sta provando a modificare il proprio stile di vita e ha intrapreso un percorso di disassuefazione. Se non riconosciuta e gestita attraverso strategie adeguate conduce irrimediabilmente alla ricaduta. La forza di volontà non è sufficiente.


L’articolo si propone come strumento per permetterti di 1) riconoscere la fase di craving e di 2) individuare alcune strategie adattive che potresti adottare in caso di necessità.

1) RICONOSCERLO

La fase di craving si manifesta con sintomi di sofferenza sia fisica sia psichica: la persona sta male.
Ad uno stato di forte tensione fisica, si accompagna un pensiero ossessivo che spesso rappresentano la porta d’accesso alla ricaduta. E’ possibile raggruppare i sintomi che la accompagnano in tre gruppi:
  • Sintomi Fisici: tremori, sudorazione, perdita di coordinazione, convulsioni;
  • Sintomi Cognitivi: pensieri centrati sul desiderio (esempio, “devo usarla ora”, “se non la uso subito mi succederà qualcosa di brutto”, “non posso fare niente finché non la uso);
  • Sintomi Psichici: ansia, irritabilità, insonnia, sintomi depressivi.
Alla base dello stato di bramosia della persona vi è un conflitto tra la motivazione ad assumente la sostanza (o comportamento) e la consapevolezza del rischio. Questo conflitto è ancora modulato da trigger di natura emozionale (esempio, lo stress), stimoli ambientali condizionati (esempio, per un giocatore d’azzardo il fermarsi a bere il caffè in un locale munito di slot, per una persona con un problema alcol correlato il tenere alcol in casa) e ancora i tratti temperamenti personali, le caratteristiche psicologiche ed eventuali disturbi psichiatrici in comorbidità, la storia individuale, familiare, relazionale e la cultura di appartenenza della persona.
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2) GESTIRLO

La ricerca neuroscientifica ci viene d’aiuto anche quando proviamo ad individuare un modo per recuperare quel controllo che sembra così difficile da mantenere in questi momenti. C’è una via di fuga? Si. La ricerca ci dimostra come sia possibile sottrarre sempre più potere alle memorie correlate allo stato di piacere indotto dalla sostanza o dal comportamento target.
Come? : LA TECNICA “SURF”
Il craving è una esperienza soggettiva, temporanea che tende ad esaurirsi entro 1 ora. Prova ad immaginare visivamente il desiderio come un’onda del mare: può salire fino ad un certo livello, ma poi inizia il processo di discesa. Applicando questa metafora al tuo desiderio ti accorgerai che imparando a non cedergli, lo indebolirai fino a vederlo pian piano scomparire.
Prima di raccontarti più nel dettaglio questa tecnica, ti invito a tenere un diario del craving per una settimana. Si tratta di uno strumento di semplice costruzione che ti permetterà di esplorare la tua personale esperienza di desiderio. Se vorrai potrai portarlo al colloquio con il tuo psicologo e condividerlo con lui/lei.
Potresti strutturarlo nel modo seguente:

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La tecnica del “surf” potrebbe aiutarti ad affrontare con successo la fase del desiderio: tutto ciò che ti è richiesto di fare è focalizzarti su ciò che avviene sul tuo corpo senza porre resistenze e senza lasciare che le sensazioni se ne impadroniscano, ma accettandolo.
Riprendendo la metafora del surf, quando l’onda è molto alta e potente, non è funzionale cercare di fermarla, ma è meglio accompagnarla.

A tal fine potrebbe esserti utile apprendere questa tecnica:
  1. Fase 1: Trovati in un posto tranquillo, in uno stato d’animo sereno. Siediti su una sedia con le mani sulle gambe.
  2. Fase 2: Ricorda una situazione passata durante la quale hai provato un forte craving e, per un attimo, rivivi questa situazione affinchè ti sia possibile rispondere alla domanda: “come si manifesta in me il craving?”, “come faccio a sapere che è il desiderio della sostanza?”, “quali sensazioni la rappresentano”, “dove origina sul corpo questa sensazione?”
  3. Fase 3: Concentrandoti su una di queste sensazioni. Tieni gli occhi chiusi, porta la tua attenzione su di esse: come cambiano con il passare del tempo (luogo, movimento, forma, volori, ritmo..) fino a sparire completamente?
  4. Fase 4: Utilizza questa tecnica la prossima volta che inizierai a sentire l’impulso a consumare la sostanza.
Il principio alla base di questo atteggiamento mentale è quello del “lasciar correre”, si tratta di un comportamento interiore che consiste nel non aggrapparsi ad alcunché.

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L'articolo è stato scritto per Indipendenze dalla Dott.ssa Giada D'Amico

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