Alcol e alcoldipendenza
“Quando non ci sei dentro non puoi capire. Sembra una frase fatta ma in realtà è proprio così che succede.... E in ogni caso, anche quando ci sei dentro, non lo capisci per un bel po’ di tempo. All’inizio credi di bere come tutti gli altri. Per non vedere quello che sta accadendo ti ripeti frasi come “A chi non piace accompagnare un pasto con un buon bicchiere di vino?”, “L’aperitivo lo fanno tutti! È un’abitudine ormai” e ancora “C’è chi ha bisogno della sigaretta o del caffè per digerire…a me serve il mio cicchetto! Se no, mi sembra che manchi qualcosa!”. Tutto viene minimizzato, legato alle situazioni e banalizzato, ed è così che senza accorgertene aumenta il numero di bicchieri e delle situazioni in cui diventa “normale” bere. Col passare del tempo però qualcosa inizia a cambiare.
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Cambia il modo in cui vivi quel momento, cambiano i gusti, gli odori, i pensieri… cambi tu. E sei sempre più distante, sempre più SOLO. Molti non capiscono cosa stia succedendo o non si accorgono di nulla, e in fondo perché dovrebbero? Sei tu il primo a non vedere… Altri invece si preoccupano e provano a dirti qualcosa, ma col passare del tempo si stancano di non essere ascoltati o di ricevere rifiuti, e si allontanano. Più bevi, più resti solo, e più resti solo più bevi… è un circolo vizioso che con il passare del tempo riempie le tue giornate. Resta solo quella sensazione di leggerezza, quella distanza graduale da tutto e da tutti che imprigiona e allo stesso tempo protegge. Col tempo quella stessa sensazione ti isola sempre di più, confinandoti sul fondo di un bicchiere tanto freddo quanto familiare, circondato dai tuoi pensieri e dalle tue paure…”
Cosa si intende per alcolismo?
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L’alcolismo è un problema cronico, con fattori genetici, psicosociali e ambientali che ne influenzano lo sviluppo e le manifestazioni comportamentali. È considerato una malattia che, se non curata, risulta essere progressiva, ricorrente e spesso fatale.
È caratterizzata da un mancato controllo nell’assunzione di bevande alcoliche, con ricerca affannosa e abuso, nonostante le conseguenze sfavorevoli a livello fisico, cognitivo e sociale. Spesso la persona affetta da alcolismo attraversa un periodo più o meno lungo di negazione del problema, associati a distorsioni del pensiero e della memoria. Tale “negazione” costituisce parte integrante della malattia ed è quasi sempre individuabile come l’ostacolo maggiore al recupero. La quantità di alcool e le tempistiche necessarie per ottenere le diverse reazioni provocabili dall’alcool variano da persona a persona (sesso, età, peso..) e dalle condizioni in cui esso viene assunto, rendendone spesso non prevedibili conseguenze più o meno gravi. Inoltre giocano un ruolo fondamentale nel raggiungimento e nel vissuto della disinibizione tutte le aspettative mentali di chi assume alcool e le condizioni ambientali in cui esso viene assunto. |
Abuso alcolico o Binge drinking
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Per consuetudine, si definisce binge drinking un consumo di almeno 5 bevande alcoliche nel giro di 2 ore, possibilmente lontano dai pasti.
L’abitudine a bere e a percepire come “eccessivo” o “normale” l’utilizzo di bevande alcoliche dipende molto dall’ambiente e dalla cultura di crescita. Inoltre vi sono fasce di età e ambienti in cui è maggiormente comune un utilizzo meno consapevole dell’alcol, il quale viene scelto più per i suoi effetti euforizzanti che per il piacere e il gusto. Primo tra tutti è il periodo dell’adolescenze, dove il fenomeno dell’abuso di alcol come sostanza puramente ricreativa sta raggiungendo numeri sempre più allarmanti, con conseguenze sul piano sia individuale che sociale (incidenti, atti di violenza subita o perpetuata, comportamenti anomali e pericolosi…). |
EFFETTI FISICI, PSICOLOGIGI E SOCIALI

Per quanto riguarda gli effetti a breve termine, la reazione comportamentale maggiormente nota (e spesso ricercata) conseguente all’assunzione di alcool è la disinibizione, ovvero la graduale riduzione dei freni inibitori e all’aumento dell’euforia.
Con l’aumentare delle dosi questi ultimi fattori divengono gradualmente meno importanti e prendono il sopravvento gli effetti di sedazione.
Sul piano cognitivo si evidenziano modificazioni sempre più importanti a livello di:
Con l’aumentare delle dosi questi ultimi fattori divengono gradualmente meno importanti e prendono il sopravvento gli effetti di sedazione.
Sul piano cognitivo si evidenziano modificazioni sempre più importanti a livello di:
- Attenzione
- Concentrazione
- Memoria.
- Equilibrio
- Percezione del dolore
- Precisione e Intensità del movimento

Per quanto riguarda invece gli effetti a lungo termine, l’assunzione di alcool provoca danni più o meno gravi a carico di diversi apparati ed organi, con conseguenze a livello funzionale e possibile sviluppo tumorale.
Gli organi e gli apparati maggiormente colpiti dall’abuso di alcool sono:
In molti casi possono presentarsi forti stati d’ansia e paure immotivate, che sfociano in veri e propri attacchi di panico. Inoltre, le conseguenze a livello personale ed interpersonale (problemi sul lavoro o nelle amicizie, isolamento…) possono portare a intense crisi depressive con conseguente aumento del rischio suicidario.
In condizioni più gravi di alcolismo cronico infine, si può andare incontro ad una degenerazione irreversibile delle cellule nervose, provocando una sindrome permanente con demenza (Sindrome di Korsakoff).
Infine, l’alcool è stato definitivamente identificato come sostanza teratogena, in quanto se assunta in dosi elevate durante la gravidanza, può provocare:
Gli organi e gli apparati maggiormente colpiti dall’abuso di alcool sono:
- Fegato
- Esofago
- Pancreas
- Apparato gastro-intestinale
- Sistema genito-urinario
- Sistema cardiovascolare
In molti casi possono presentarsi forti stati d’ansia e paure immotivate, che sfociano in veri e propri attacchi di panico. Inoltre, le conseguenze a livello personale ed interpersonale (problemi sul lavoro o nelle amicizie, isolamento…) possono portare a intense crisi depressive con conseguente aumento del rischio suicidario.
In condizioni più gravi di alcolismo cronico infine, si può andare incontro ad una degenerazione irreversibile delle cellule nervose, provocando una sindrome permanente con demenza (Sindrome di Korsakoff).
Infine, l’alcool è stato definitivamente identificato come sostanza teratogena, in quanto se assunta in dosi elevate durante la gravidanza, può provocare:
- Sviluppo anormale del feto,
- Aumentato rischio di aborto
- Nascita di neonati con deficit sul piano anatomico, organico e intellettivo (Sindrome alcolica fetale).
TOLLERANZA, DIPENDENZA E ASTINENZA
L’alcool è una sostanza soggetta al fenomeno della tolleranza, ovvero all’aumentare dell’assunzione si riduce l’effetto, con conseguente necessità di aumentare le dosi per ottenere le modificazioni inziali.
Le persone che consumano regolarmente grandi quantità di alcol sviluppano una marcata tolleranza, che nel gergo comune si traduce con la “tendenza a reggere l’alcol”. L’entità e le tempistiche con cui si instaura tale tolleranza, dipendono dalle quantità, dalle modalità e dalla continuità dell’ingestione.
Al crescere dell’abuso di alcol si viene a sviluppare la condizione di dipendenza, caratterizzata da una continua necessità e ricerca della sostanza - craving, al fine di mantenere lo stato di modificazione fisica e psicologica raggiunta sotto l’effetto della sostanza.
In condizioni di bassa e media gravità, l’astinenza dall’alcol può provocare:
Quando tale condizione si aggrava definitivamente, e l’assunzione di alcool viene bruscamente sospesa, entro alcune ore si presenta uno stato di eccitabilità elevata, tremori, allucinazioni, agitazione, confusione, disorientamento e gravi alterazioni cerebrali che possono persistere anche nei mesi successivi al recupero. Tale condizione viene definita delirium tremens ed è la forma più grave di astinenza da alcool.
Le persone che consumano regolarmente grandi quantità di alcol sviluppano una marcata tolleranza, che nel gergo comune si traduce con la “tendenza a reggere l’alcol”. L’entità e le tempistiche con cui si instaura tale tolleranza, dipendono dalle quantità, dalle modalità e dalla continuità dell’ingestione.
Al crescere dell’abuso di alcol si viene a sviluppare la condizione di dipendenza, caratterizzata da una continua necessità e ricerca della sostanza - craving, al fine di mantenere lo stato di modificazione fisica e psicologica raggiunta sotto l’effetto della sostanza.
In condizioni di bassa e media gravità, l’astinenza dall’alcol può provocare:
- Alterazione del sonno
- Nausea
- Ansia e Panico
- Depressione
Quando tale condizione si aggrava definitivamente, e l’assunzione di alcool viene bruscamente sospesa, entro alcune ore si presenta uno stato di eccitabilità elevata, tremori, allucinazioni, agitazione, confusione, disorientamento e gravi alterazioni cerebrali che possono persistere anche nei mesi successivi al recupero. Tale condizione viene definita delirium tremens ed è la forma più grave di astinenza da alcool.
INTERVENTO DI CURA E PREVENZIONE
Chi si avvicina ad un percorso di cura dall’alcolismo ha a disposizione diverse possibilità di sostegno e trattamento. Da molti anni ormai esistono servizi sia pubblici che privati che si occupano di aiutare chi è affetto da dipendenza alcolica, promuovendo e proponendo percorsi individuali di sostegno psicologico e psicoterapia, incontri di gruppo e terapie farmacologiche. Esistono inoltre numerosi gruppi di Auto-Mutuo-Aiuto, dove le persone affette da dipendenza alcolica possono incontrare e confrontarsi sulle proprie esperienze, offrendo il proprio vissuto come terreno per lo sviluppo di un sostegno reciproco. Infine, data l’elevato tasso di utilizzo di bevande alcoliche nei giovani e giovanissimi, si stanno affinando diversi programmi di prevenzione dell’alcolismo, educazione al bere e promozione della salute, da proporre nelle scuole e nei principali luoghi di aggregazione giovanile. All’interno di questo scenario, il team di Indipendenze mette a disposizione la propria esperienza in termini di prevenzione e intervento per la cura della dipendenza e l’abuso di alcol, tramite l’offerta di colloqui individuali per persone dipendenti e familiari o tramite la costruzione di progetti educativi e di prevenzione.
Cosa fa l’assicurazione se bevo alcol?
Alcol e guida non vanno d’accordo. Neppure per le compagnie assicurative: che infatti per chi dopo aver bevuto rimane coinvolto in un incidente ha inserito una clausola nella polizza assicurativa: la rivalsa.
Cos’è la clausola di rivalsa?
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Se bevi, ti metti alla guida di un’auto e sei responsabile di un incidente stradale, l’assicurazione risarcirà le eventuali vittime ma potrà rivalersi sul guidatore ubriaco per essere risarcita a sua volta. Si parla per l’appunto di diritto di rivalsa da parte delle compagnie assicurative. Una clausola che è presente a volte nelle polizze che si sottoscrivono per la RC Auto ma anche per la RC Moto. Clausola su cui non si può ci si può appellare visto che è espressa chiaramente sui vari contratti assicurativi. Non solo nel caso si guidi, e si provochi un incidente, se si è assunto dell’alcool: la rivalsa può essere applicata anche per altri casi, non solo per guida in stato d’ebbrezza. Come ad esempio per chi guida dopo aver assunto altre droghe, oppure in caso di incidente causato da un conducente non abilitato, cioè non indicato espressamente nella polizza RC Auto (...) Una modalità con cui le compagnie non vogliono semplicemente tutelarsi ma anche “punire” comportamenti scorretti alla guida, soprattutto quando si causano incidenti stradali in stato d’ebrezza.
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(tratto da http://www.confrontassicurazioni.it/guida-alcol-rivalsa)