Cannabis e marijuana
Paolo ha 25 anni. Ci chiede aiuto per uscire da quella che definisce "una forte dipendenza, che gli sta pian piano impedendo di vivere": si tratta di cannabis. Studia all'università ma si trova sempre più spesso a rimandare gli esami perché non riesce più ad affrontare in modo lucido lo studio e tende a non memorizzare più granché. Allo stesso tempo fa qualche lavoretto che dovrebbe aiutarlo a mantenersi ma, ci dice sconsolato, prima ancora di ricevere lo stipendio sa già a cosa saranno destinati i suoi soldi.
Si dice sicuro che "farsi una canna sporadicamente non ha mai fatto male a nessuno, anzi è molto meno nocivo di un pacchetto di sigarette". Ma lui ora si definisce totalmente dipendente e, se a 20 anni se ne fotteva, adesso che ne ha 25 sente che sta perdendo tante cose, tante esperienze, sta perdendo tempo. "Potrei essere una persona migliore".
Si dice sicuro che "farsi una canna sporadicamente non ha mai fatto male a nessuno, anzi è molto meno nocivo di un pacchetto di sigarette". Ma lui ora si definisce totalmente dipendente e, se a 20 anni se ne fotteva, adesso che ne ha 25 sente che sta perdendo tante cose, tante esperienze, sta perdendo tempo. "Potrei essere una persona migliore".
Le canne fanno male?
Non sono stati trovati recettori dei cannabinoidi nel tronco dell’encefalo, che è la parte del cervello che regola funzioni vitali (es. respirazione). Forse è per questo che non è possibile assumere una dose mortale di marijuana.
Però si può morire di incidenti e di comportamenti impulsivi, soprattutto se mischiata ad altre droghe. La perdita dello stato di orientamento e di attenzione ma anche la mancata regolazione e coordinazione dei movimenti fini, sono infatti uno dei principali effetti dell'assunzione di questa sostanza. |
Altri potenziali problemi a cui può andare incontro chi fa uso intenso di cannabis sono:
- Problemi di memoria e diminuzione della capacità di concentrazione che possono incidere sulle prestazioni scolastiche e lavorative,
- Mancanza di motivazione nel portare avanti le attività quotidiane e nel coltivare le amicizie e le relazioni sociali. Si può arrivare anche al ritiro sociale e all'isolamento,
- Sintomi depressivi,
- In soggetti particolarmente vulnerabili possono evidenziarsi attacchi di panico e sintomi psicotici,
- Possibile apertura verso l'uso di altre droghe più pesanti e pericolose.
Dipendenza e astinenza
Uno dei motivi più frequenti per cui le persone arrivano a chiederci aiuto sono i sintomi di astinenza che si manifestano principalmente sotto forma di ansia, irritabilità, insonnia, leggera nausea e possibile tachicardia quando cercano di diminuirne l'uso. Bisogna tenere presente che il THC (il principale alcaloide) è liposolubile e si deposita nel tessuto adiposo da dove viene rilasciato molto lentamente: circa il 30% del THC e dei suoi metaboliti possono restare nell'organismo per oltre una settimana dopo aver fumato e le tracce di una singola dose elevata si possono individuare fino a 3 settimane dopo. Questo è uno dei motivi per cui i sintomi di astinenza da cannabis possono essere piuttosto severi e durare parecchio tempo (per fare un confronto basti pensare che l'emivita plasmatica della nicotina dura appena poche ore).
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La maggior parte degli utilizzatori dice che la cannabis non crea dipendenza (ma anche la maggior parte dei tabagisti dice di non essere dipendente dalle sigarette). I fatti dicono invece che buona parte della popolazione che ne fa un uso intenso e costante (33-50% circa) tende a sviluppare una vera e propria dipendenza di tipo psicologico. Questo implica un consumo compulsivo della droga, la tolleranza (avvertire sempre meno effetti con la stessa quantità), il forte desiderio di usarla (craving) e i sintomi di astinenza nel momento in cui viene sospeso l'utilizzo.
Riuscire a smettere
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Se l'uso di cannabis è diventato un problema e pensi che stia diventando una dipendenza (senti di aver perso il controllo), fai l'esperimento di provare a smettere. Puoi riuscirci anche da solo seguendo i consigli presenti nei molti manuali di auto-aiuto, tenendo presente che non esistono farmaci specifici che possono aiutarti. Se invece ti sembra di non farcela e i sintomi dell'astinenza assomigliano ad una montagna insormontabile prova a fidarti di qualcuno e a chiedere aiuto. Puoi rivolgerti al Servizio pubblico territoriale per le dipendenze oppure al nostro centro dove, in un contesto non "stigmatizzante", verrai aiutato a procurarti tutti gli strumenti psicologici necessari per uscire dalla dipendenza. Questo significa soprattutto comprendere e affrontare il disagio, il dolore, la noia, le paure che ti porti dentro per scalare questa immensa montagna una volta per tutte. Per non "perdere più tempo prezioso della tua vita" e diventare la "persona migliore" che desideri.
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