Imparare a non fumare più
Le mie giornate finirono coll'essere piene di sigarette e di propositi di non fumare più. […] Penso che la sigaretta abbia un gusto più intenso quand'è l'ultima. Anche le altre hanno un loro gusto speciale, ma meno intenso. L'ultima acquista il suo sapore dal sentimento della vittoria su sé stesso e la speranza di un prossimo futuro di forza e di salute. |
La nicotina
Fumare fa male. Basti pensare che nei paesi sviluppati il tabacco causa da solo più decessi e più malattie di tutti gli altri fattori ambientali insieme
(compresi l’alcol e le altre droghe, gli incidenti automobilistici e
lavorativi, gli incendi, gli avvelenamenti, gli omicidi, i suicidi e
l’Aids - WHO, 2012). Quando si fuma una sigaretta, nei polmoni si sprigionano più di 4000 sostanze nocive. Tra le più pericolose vi è sicuramente il catrame, che è una sostanza cancerogena. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che "La sigaretta è uno strumento di morte verso cui la neutralità non è possibile" (WHO, 1993).
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Tornare a respirare
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Smettere di fumare invece fa bene. Nella prima giornata senza tabacco, l’ossigeno nel sangue torna a valori normali. Entro un paio di settimane, si comincia a percepire un reale miglioramento della forma fisica generale. I polmoni lavorano con maggiore efficienza e il flusso di sangue in tutto il corpo ne trae beneficio.
Sembra incredibile, ma quando si smette di fumare, il corpo avvia in pochi minuti un processo di autoguarigione, come se tornasse a imparare a respirare e sentisse che è la cosa migliore che gli potevi regalare. Smettere di fumare è una scelta meravigliosa i cui benefici sono difficilmente descrivibili a parole. |
Un viaggio di mille miglia..
.. inizia con un passo. Smettere di fumare consapevolmente può diventare un primo passo verso una nuova conoscenza di sè e della propria vita. Abbandonare una dipendenza che ci accompagna da anni significa aver l'opportunità di accedere a tante cose di noi messe da parte, paure e anche dolori. Ma anche al nostro approccio quotidiano con il piacere e la frustrazione e quindi alle nostre scelte. Riuscire a sfruttare, con l'aiuto di un professionista, questo prezioso momento, significa spesso ritrovare significati perduti, fare il pieno di autostima e di autoefficacia e aprire la nostra vita a ciò che non pensavamo possibile.
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La nostra esperienza per aiutarti a smettere di fumare
Smettere di fumare da soli è possibile, ma si può anche chiedere aiuto. Ci si può rivolgere ai Centri antifumo presenti sul territorio (con cui spesso collaboriamo), per ricevere un sostegno di tipo principalmente farmacologico. Oppure è possibile rivolgersi direttamente al nostro centro, che è il primo a Verona specializzato in un approccio psicologico e olistico alla cessazione dal fumo e al benessere individuale. La sigaretta non crea infatti solo dipendenza fisica trattabile ambulatorialmente, ma anche psicologica, ed è per questo che sono frequenti le ricadute, anche dopo parecchio tempo di completa astinenza.
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Il nostro "metodo"
I motivi per cui si fuma non sono gli stessi per tutti, proprio per questo non può esistere un unico metodo che funzioni per tutti!
Il nostro "metodo" consiste dunque nel capire te e le tue necessità, il tuo grado di dipendenza, le tue motivazioni e le tue paure per far fronte alle possibili difficoltà che questa scelta comporta e impostare il trattamento soggettivamente più utile e percorribile. Uno psicologo esperto nel trattamento del tabagismo ti seguirà nelle varie fasi del percorso mettendoti di fronte a questa scelta con una modalità diversa, che ti stimoli ad assumere un ruolo attivo nella protezione e promozione della tua salute e di quella altrui. Prevenzione delle ricadute
I nostri programmi after-care ti seguono nel periodo dopo la disintossicazione e sono studiati per favorire una maggiore consapevolezza del perché in alcune situazioni a "rischio" si torna a cercare la sigaretta. Per arrivare a poter scegliere comportamenti alternativi, anzichè continuare a reagire in modo automatico o impulsivo. All'interno dei nostri programmi si possono effettuare anche sedute di potenziamento neurocognitivo (per rafforzare le funzioni esecutive della corteccia prefrontale spesso deboli nei forti fumatori) e percorsi di mindfulness e di training autogeno.
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Benessere e motivazione durante l'astinenza
Spesso, dopo qualche giorno "di tortura" ci viene il dubbio di aver scelto il momento sbagliato e che sarebbe forse meglio aspettare un periodo più tranquillo, più propizio. Mantenere alta la motivazione in questa fase di astinenza diventa estremamente importante per passare indenni i primi giorni. Questo è il periodo migliore per re-imparare a gestire le piccole frustrazioni e scoprire che spesso esse sono la porta d'accesso verso scenari sconosciuti. Ma anche per fare un primo passo verso una maggiore consapevolezza delle proprie scelte, verso la ri-scoperta dei nostri veri bisogni e la gestione delle nostre emozioni. In questo periodo diventa altresì importante, con il nostro aiuto, gestire il rapporto con il cibo, con l'alcol e con altri stimoli che potrebbero "sostituire" le sigarette.
Percorsi di gruppo
Per chi si sente più predisposto ad affrontare il cambiamento con l'aiuto degli altri, vengono proposti percorsi di gruppo per affrontare insieme la disintossicazione, il mantenimento e riscoprire il benessere:
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Quando smettere?
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Uno degli aspetti più subdoli della trappola del fumo è che non ti senti mai pronto per fare il primo passo. Se stai attraversando un periodo di tensione non lo ritieni il momento giusto per smettere; se la tensione se ne va, si porta via anche il desiderio di smettere. Se speri di svegliarti una mattina senza più voglia di fumare sei sicuro che non smetterai mai.
Quindi, quando smettere? Domani? La vera trappola è credere che ora non sia il momento giusto e che domani sarà più facile. Oggi è sempre il giorno giusto per fare il primo passo! |
Testimonianze
Sono sempre stata una fumatrice per così dire anomala, quindi ho sempre avuto l'atteggiamento mentale del tipo: non è un vizio, smetto quando voglio ecc.. Di fatto poi essendo arrivata a 34 anni fumando, anche se in modo discontinuo, da quando ne avevo 16 sicuramente il vizio c'era. Smettere e' stata una dichiarazione di libertà, finalmente non ci ho più pensato, non ho avuto più il desiderio, non mi sono più posta il problema e non tornerei mai indietro. Diana E. |
Smettere di fumare, perché? Da un lato avevo passato una vita a fumare, conoscevo quel comportamento, mi aiutava a trovare il posto nelle situazioni sociali, mi dava la sensazione di viverle e di goderne pienamente. Con la sigaretta mi sentivo al mio posto nel mondo e nel tempo. Dall'altro gli amici che non fumavano mi sembravano i meno simpatici, con una carta in meno da giocare, i più tristi. Mi sarei più divertito così? Sarei risultato ancora interessante agli occhi degli altri? Eppure tutta una serie di fattori stava inducendomi a pensare che non volevo essere un fumatore per tutta la vita, che avevo voglia di sentirmi LIBERO, quantomeno dai pensieri costanti di cosa poteva significare smettere. Così, dopo un primo timido tentativo, seguito da una sonora quanto terapeutica ricaduta, mi decisi a scoprire davvero dove l'impegno (costrutto che utilizzavo poco) e la determinazione mi potevano portare. In fin dei conti, nella peggiore delle ipotesi, avrei dato comunque un po' di tregua e di respiro al mio organismo. Ormai sono già passati 7 anni, un "calcolatore della salute" online mi ha detto che in questo tempo non ho fumato quasi 59000 sigarette, che ho risparmiato più di 13000 euro e che ho recuperato 203 giorni di vita. Non so se questo sia vero ma quando guardo dove mi ha portato quella scelta mi dico che sì, la ripercorrerei altre 1.000 e più volte, nonstante le paure, la fatica, i sintomi di astinenza. Perché è stata forse decisione più importante ed elaborativa che abbia mai fatto. Dott. Giuseppe Cuoghi |