
Questa fase tipicamente si presenta in chi sta provando a modificare il proprio stile di vita e ha intrapreso un percorso di disassuefazione. Se non riconosciuta e gestita attraverso strategie adeguate conduce irrimediabilmente alla ricaduta. La forza di volontà non è sufficiente.
1) RICONOSCERLO
Ad uno stato di forte tensione fisica, si accompagna un pensiero ossessivo che spesso rappresentano la porta d’accesso alla ricaduta. E’ possibile raggruppare i sintomi che la accompagnano in tre gruppi:
- Sintomi Fisici: tremori, sudorazione, perdita di coordinazione, convulsioni;
- Sintomi Cognitivi: pensieri centrati sul desiderio (esempio, “devo usarla ora”, “se non la uso subito mi succederà qualcosa di brutto”, “non posso fare niente finché non la uso);
- Sintomi Psichici: ansia, irritabilità, insonnia, sintomi depressivi.
2) GESTIRLO
Potresti strutturarlo nel modo seguente:
Riprendendo la metafora del surf, quando l’onda è molto alta e potente, non è funzionale cercare di fermarla, ma è meglio accompagnarla.
- Fase 1: Trovati in un posto tranquillo, in uno stato d’animo sereno. Siediti su una sedia con le mani sulle gambe.
- Fase 2: Ricorda una situazione passata durante la quale hai provato un forte craving e, per un attimo, rivivi questa situazione affinchè ti sia possibile rispondere alla domanda: “come si manifesta in me il craving?”, “come faccio a sapere che è il desiderio della sostanza?”, “quali sensazioni la rappresentano”, “dove origina sul corpo questa sensazione?”
- Fase 3: Concentrandoti su una di queste sensazioni. Tieni gli occhi chiusi, porta la tua attenzione su di esse: come cambiano con il passare del tempo (luogo, movimento, forma, volori, ritmo..) fino a sparire completamente?
- Fase 4: Utilizza questa tecnica la prossima volta che inizierai a sentire l’impulso a consumare la sostanza.