Molti studi hanno dimostrato un’associazione tra l’uso cronico di sostanze e la compromissione di diverse funzioni neuropsicologiche come l’attenzione, l’apprendimento, la memoria, la capacità di inibire le risposte impulsive e la capacità di prendere decisioni. Tra i consumatori di droghe vi è una grande variabilità nelle modalità di utilizzo (ad esempio, tipo di sostanza, dosaggio, frequenza, durata del periodo di consumo). |

Per spiegare questo fenomeno si fa riferimento al concetto di plasticità cerebrale, ovvero all'idea che l’organizzazione del sistema nervoso non sia “fissata” alla nascita, ma sia passibile di modificazioni. La plasticità del sistema nervoso garantisce la capacità di adattamento strutturale e funzionale, dopo lesioni di varia natura, durante tutto l’arco della vita.
Poiché i deficit neuropsicologici sembrano non essere completamente reversibili dopo la sola interruzione dell’uso di droga, stanno emergendo nuove terapie con l’obiettivo di migliorare il recupero del funzionamento cognitivo. Tra queste vi è il training neuropsicologico, che consiste in un programma per esercitare sistematicamente le funzioni deficitarie. |