Sintomi e caratteristiche della DIPENDENZA AFFETTIVA
"Quando giustifichiamo i suoi malumori, il suo cattivo carattere, la sua indifferenza, o li consideriamo conseguenze di un'infanzia infelice e cerchiamo di diventare la sua terapista, stiamo amando troppo.
Quando non ci piacciono il suo carattere, il suo modo di pensare e il suo comportamento, ma ci adattiamo pensando che se noi saremo abbastanza attraenti e affettuosi lui vorrà cambiar per amor nostro,
stiamo amando troppo.
Quando la relazione con lui mette a repentaglio il nostro benessere emotivo, e forse anche la nostra salute e la nostra sicurezza,
stiamo decisamente amando troppo."
Robin Norwood - Donne che amano troppo
La possibilità di dipendere da una persona significativa fa parte di un rapporto equilibrato e soddisfacente, se viene mantenuta una dimensione di reciprocità e di riconoscimento di sé stessi e dell’altro come persone distinte, con bisogni, aspirazioni e desideri che possono non sempre coincidere e per i quali é necessaria un’opera di mediazione.
Si parla di dipendenza affettiva patologica (love addiction nella letteratura anglosassone), quando il rapporto che una persona instaura con un altro affettivamente importante é caratterizzato dalla necessità di non essere abbandonato, non essere lasciato solo a provvedere ai propri bisogni, quando un individuo, piuttosto che amare qualcuno, manifesta un estremo bisogno primario di essere amato.
- ebbrezza (high): il soggetto prova una sensazione di piacere quando sta con il partner, che non riesce ad ottenere in altri modi e che gli è indispensabile per stare bene;
- tolleranza: il soggetto cerca dosi di tempo sempre maggiori da dedicare al partner, riducendo sempre di più il proprio tempo autonomo e i contatti con l’esterno;
- astinenza: il soggetto sente di esistere solo quando c'è l'altro, la sua mancanza lo getta in uno stato di allarme. Pensare la propria vita senza l'altro è inimmaginabile. L'altro è visto come l'unica fonte di gratificazione, le attività quotidiane sono trascurate, l'unica cosa importante è il tempo trascorso con l'altro (da qui la paura di perderlo);
- craving: la ricerca costante e compulsiva di relazioni sentimentali per ottenere il senso di sicurezza e la validazione;
- perdita di controllo: una riduzione di lucidità e capacità critica che crea vergogna e rimorso e che in taluni momenti viene sostituita da una temporanea lucidità, cui segue un senso di prostrante sconfitta e una ricaduta nella dipendenza, che fa sentire più imminenti di prima i propri bisogni legati all’altro. Questi processi si colorano di rabbia e senso di colpa.
Secondo Alexandra Katehakis, fondatrice e Direttore Clinico del Center for Healthy Sex di Los Angeles, i pazienti con dipendenza affettiva accusano sintomi comuni, primo fra tutti la PAURA.
“Se mai vi è capitato di essere ossessionate da un uomo, forse vi è venuto il sospetto che alla radice della vostra ossessione non ci fosse l’amore, ma la paura; noi che amiamo in modo ossessivo siamo piene di paura: paura di restare sole, paura di non essere degne di amore e di considerazione, paura di essere ignorate, o abbandonate, o annichilite. Offriamo il nostro amore con la speranza assurda che l’uomo della nostra ossessione ci protegga dalle nostre paure; invece le paure e le ossessioni si approfondiscono,
finché offrire amore nella speranza di essere ricambiate diventa la costante di tutta la nostra vita.
E, poiché la nostra strategia non funziona, riproviamo, amiamo ancora di più. Amiamo troppo.”
Robin Norwood - Donne che amano troppo
Queste persone sono caratterizzate anche da un pensiero del tipo: “io sono cattivo, gli altri sono buoni, mi trattano male per colpa mia, devo cercare di accattivarmeli”. Sono convinte che per essere amate devono sempre essere diligenti, amabili o perfette, sacrificarsi per l’altro per potersi meritare il suo amore. Anche quando questo vuol dire farsi male.
I can't live with or without you.
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