Trovandomi a passare qualche giorno di vacanza con alcuni cari amici, tra cui molti fumatori (già, nemo propheta in patria est..), ho avuto modo di accorgermi di come IL TEMPO, ma anche lo spazio, siano vissuti diversamente da chi fuma e da chi non. Quanto tempo si passa a fumare e come questo tempo venga occupato quando non si fuma più sembra quasi un mistero. |
Cercando sui motori di ricerca e nei database di articoli scientifici non si trovano grandi risposte se non uno studio divulgativo, un po’ datato, in cui la Benenden Healthcare Society stimava che in media, un tabagista, passasse almeno 5 mesi della sua vita a fare delle pause per fumare. Se consideriamo che una sigaretta possa durare circa 5 minuti e che la metà di quelle che fumiamo in una giornata si accompagnino facilmente ad un momento di pausa, nei miei 20 anni da fumatore ho passato più o meno 253 giorni in pausa! Chi smette di fumare deve fare i conti con questo tempo di cui non avrà più bisogno, con la paura di trovarsi senza il suo unico momento di gioia. Eppure questo non succede, perché facendo questo meraviglioso passo ci si prende la responsabilità di ESSERE più presenti nella vita con le sue gratificazioni complesse e con la possibilità di imparare finalmente a gestire le emozioni sconosciute che ne derivano. Il tempo è importante e non deve essere necessariamente riempito di qualcos’altro se non di vita. Il tempo è importante e vi lascio una bellissima canzone che ne parla. Ben lungi dal giudicare le scelte individuali in termini di tempo (lo stesso studio indica che passiamo mediamente 11 anni della nostra esistenza davanti ad un televisore) e ben lungi dal ritenere la mia vita un capolavoro, mi ha però davvero colpito la ricerca continua di questi momenti durante la giornata da parte di chi fuma. Ovvio, si potrebbe dire, trattandosi di una dipendenza! Ma trovo più utile vederla come una scelta, che lascia più spazio di movimento.. La sigaretta dopo pranzo, dopo cena, dopo il caffè, dopo aver fatto l’amore. La sigaretta dopo la sigaretta, la sigaretta dopo tutto! E sono sicuro che questa pausa-sigaretta significhi altro dal semplice prendersi un po’ di relax o soddisfare una dipendenza, ma abbia a che fare con una fuga da tante cose. Scappare da noi stessi anestetizzando le nostre sensazioni, i nostri pensieri, scappare un po' dalla vita e dal mondo che diventa un posto sempre meno piacevole in cui stare. Il fatto di provare così di frequente un piccolo piacere facile e controllabile non ci rende pericolosamente sicuri che “in fondo è tutto lì”?
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TeamSiamo psicologi e psicoterapeuti con esperienza nel settore delle dipendenze, con la passione per lo studio, l'approfondimento e il trattamento di questo fenomeno. Categorie
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